Archeotour: S. CECILIA

La Basilica di Santa Cecilia è un luogo di culto cattolico situato nel rione Trastevere, nel centro storico di Roma, in Piazza di Santa Cecilia, 22. Ha la dignità di Basilica minore.

di Carlo Pavia

Cecilia era una nobile romana convertita al cristianesimo, vergine martire cristiana a cavallo del II e III secolo. Il suo culto è molto popolare poiché Cecilia è la patrona della musica, di strumentisti e cantanti. È quasi sempre raffigurata mentre suona uno splendido organo portativo.

Viene ricordata il 22 novembre da Cattolici e Ortodossi.
Esclusa la Vergine Maria, è una delle sole sette sante ad essere ricordate per nome nel Canone della Messa.
La Chiesa più importante a lei consacrata è la Basilica di Santa Cecilia in Trastevere, risalente alla prima cristianità, si presume sopra la dimora in cui visse.


In suo onore, prese avvio a fine del secolo XIX uno storico movimento di riforma della musica sacra, detto Cecilianismo.

Cecilia, in quanto patrona della musica e musicista lei stessa ha ispirato più di un capolavoro artistico, tra cui l’Estasi di Santa Cecilia di Raffaello, oggi a Bologna (una copia della quale, realizzata da Guido Reni, si trova nella chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma. Ricordiamo anche la Santa Cecilia di Rubens (a Berlino), del Domenichino (a Parigi), di Artemisia Gentileschi.


La Basilica di S. Cecilia sorge sulla casa della martire romana Cecilia e di suo marito Valeriano.

Gli scavi sotto la chiesa, effettuati durante il restauro del 1899, evidenziarono effettivamente un gruppo di antichi edifici di età repubblicana con muri in opera quadrata di tufo e una colonna dorica.

L’edificio mostra restauri e rifacimenti di età successiva, dal II al IV secolo d.C., quando venne unificato con altre costruzioni già esistenti e risalenti all’età repubblicana.

Oltre a diversi ambienti costruiti in opera laterizia e con resti di mosaici pavimentali, vi si trova anche una grande stanza caratterizzata dalla presenza nel pavimento di sette vasche cilindriche in mattoni.

Alcune vasche cilindriche in mattoni

La casa fu trasformata in titulus¹ denominato Caeciliae già nel V secolo finché S. Gregorio Magno fece costruire la basilica primitiva nel VI secolo.

Cecilia, rea di aver tentato di convertire Valeriano e il fratello Tiburzio, fu martirizzata nel 230 d.C.

Nei sotterranei della chiesa, dove tuttora si trova il calidarium, ossia l’ambiente nel quale la martire subì per tre giorni il supplizio: poiché, scaduto il terzo giorno, non era ancora stata soffocata dai vapori caldissimi, i suoi aguzzini la decapitarono per ordine dell’imperatore Marco Aurelio Severo Alessandro meglio noto come Alessandro Severo.

Moneta romana raffigurante Alessandro Severo
Santa Cecilia: interno della Basilica
La statua bianchissima della martire Cecilia, opera di Stefano Maderno datata 1599, all’interno della chiesa
Il segno del martirio sul collo, una profonda incisione alla base della nuca.

¹Il titulus era una abitazione prestata alla prima comunità cristiana per seguire una funzione religiosa, discutere qualche passo dei vangeli, che ormai circolavano più o meno ufficialmente, o eseguire il battesimo in vasca. Il titulus era una tabella affissa all’entrata della casa: il più celebre è il Titulus Crisogoni.

Per saperne di più, Carlo Pavia, ROMA SOTTERRANEA, Gangemi Editore

Carlo Pavia è l’Archeospeleofotosub (definizione coniata dal giornalista Fabrizio Carboni per un articolo sulla rivista Panorama): archeologo, speleologo, sub e fotografo.
Autore di molti libri sulla Roma antica, fondatore delle riviste “Forma Vrbis” e “Roma e il suo impero”.

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