Vorrei sedermi vicino a te in silenzio, di Federico Garcia Lorca

Vorrei sedermi vicino a te in silenzio (canto XVII)

Vorrei sedermi vicino a te in silenzio,
ma non ne ho il coraggio:
temo che il cuore mi salga alle labbra.
Ecco perché parlo stupidamente
e nascondo il cuore dietro le parole.
Tratto crudelmente il mio dolore
per paura che tu faccia lo stesso.

Il cuscino mi guarda di notte con durezza,
come una pietra tombale;
non avrei mai immaginato che tanto amaro fosse
essere solo e non adagiato nei tuoi capelli.

Federico Garcia Lorca

Federico García Lorca, nacque a Fuente Vaqueros, in provincia di Granada, il 5 giugno del 1898 e morì nel 1936 fu un poeta e drammaturgo spagnolo appartenente alla cosiddetta generazione del ’27. Figlio di un famosissimo proprietario terriero, Federico García e di una maestra elementare; Lorca dichiarerà di aver ricevuto dal padre la passione, e dalla madre l’intelligenza. Terminati gli studi liceali, si iscrisse alla facoltà di Lettere e di Giurisprudenza, riuscendo però a concludere, solo gli studi in legge. Studiò musica, sotto la tutela della zia Isabel, e del suo maestro Antonio Segura (maestro di Verdi). Fino al 1916 visse a Granada con la sua famiglia. Viaggiò molto fuori dell’Andalusia, per esplorare la Castiglia. Conoscerá le figure più grandi della generazione precedente, tra cui: Machado e Jiménez.
Il momento di maggior crescita intellettuale di Lorca, furono gli anni, in cui visse nella residencia de estudiantes de Madrid, fondata nel 1910, sul modello di quella oxfordiana. Essa era una vera e propria residenza per chi frequentava l’universitá, ma era allo stesso tempo un centro di cultura. Quì Lorca conobbe Salvador Dalí, Bruñel ed i poeti della sua generazione. La produzione di Lorca è molto variegata, per la scelta dei suoi temi, e per le scelte formali. Nel 1918 pubblicò Impresiones y paesajes, in cui raccoglieva grazie ai suoi viaggi,  le suggestioni dei paesaggi nelle terre castigliane. La sua vera  raccolta di poesie verrà pubblicata nel 1921, con il titolo “Libro de poemas”. Nel 1928 pubblicò il “Romancero gitano”, “el poema del cante jondo” nel 1931 e “Poeta en Nueva York” nel 1929. Questi testi racchiudono quella che è stata definita la prima produzione poetica di Lorca.
A causa di una profonda crisi  sentimentale ed esistenziale, Lorca accettò l’invito, di un amico cileno ed intraprese un viaggio in America. Egli vivrá quasi un anno, nella metropoli americana, con delle pause ed un soggiorno a Cuba. L’incontro con la civiltà americana fu drammatico per Lorca, anche se diede vita ad un rinnovamento del poeta. La sua testimonianza poetica in America, si concentra nel libro “Poeta en Nueva York”, in cui egli illustra la vita disumanizzata della metropoli moderna, Secondo Lorca il mondo americano era guidato dalla logica del denaro ed il progresso nterpretato negativamente, rappresentò  per Lorca la crisi di un’intera civiltà.
 

Fresia Erésia, eteronimo di una poeta la cui identità è sconosciuta. Vive in subaffitto nella di lei soffitta, si ciba di versi sciolti, di tramonti e nuvole di panna. Nasconde le briciole dei tetti sotto la tovaglia e i trucioli di limature di strofe sotto il tappeto. Compone e scompone, mescola le carte, si cimenta e sperimenta.

Un commento su “Vorrei sedermi vicino a te in silenzio, di Federico Garcia Lorca

  1. spesso le poesie, e l’arte in genere, nascono da malinconia, dai ricordi, da qualcosa che sembra aver perso o comunque lontana. Questa poesia solo apparentemente richiama ““Vorrei””del poeta indiano Rabindranath Tagore. Ma la bellezza dell’arte è creare emozioni, suscitare e richiamare ricordi, sensazioni. Ciascuno può pensare che sia un momento oppure una realtà di lungo periodo o semplicemente il momento della consapevolezza che poi ci porta a decisioni e a nuove realtà, soddisfazioni e sentimenti

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