ArcheoTour | I monumenti sulle monete romane

I monumenti raffigurati
sulle monete dell’antica Roma

di Carlo Pavia

Ecco alcuni esempi di monete romane interessanti perchè riproducono monumenti dell’antica Roma.
Si tratta di una fonte preziosissima perché ci portano a conoscenza di molti monumenti scomparsi e forniscono elementi utili anche per quelli che si conservano, soprattutto per ricostruire l’aspetto di decorazioni, che spesso sono andate perdute.
Monete di questo tipo vengono utilizzate negli studi generali o speciali di topografia romana.
 

foto 2

Sul verso di questo denario (foto 2) vediamo il sacello di Venere Cloacina così come doveva presentarsi nella prima età augustea, un basso recinto e due personaggi all’interno mentre officiano un momento cultuale.

Siamo agli inizi del ‘900: viene scoperto il piano del sacello di Venere Cloacina nel Foro Romano. (foto 3)

foto 3
 foto 4 – Il basamento del Santuario di Venere Cloacina oggi
.
foto 5

Gaio Giulio Cesare aveva intenzione di costruire i Saepta con la funzione di recinto elettorale al Campo Marzio, in sostituzione del più antico Ovile; sarebbe dovuto essere in marmo e circondato da un portico lungo un miglio.
Non è noto se poi Cesare diede o meno inizio ai lavori: si sa che il triumviro Marco Emilio Lepido contribuì alla costruzione, ma che fu Marco Vipsanio Agrippa a completare e a dedicare i Saepta nel 26 a.C., con il denaro proveniente dalle campagne militari in Illirico.
Dopo un incendio, Domiziano li restaurò.
Sul verso di questo denario (foto 5) notiamo il punto più importante della lunga piazza porticata, il luogo in cui si depositava la scheda elettorale per assolvere o condannare (A C, che non significa ovviamente Avanti Cristo, come spesso dico scherzando su queste iniziali) il partito o il referendum in questione.

foto 6

Non è detto che il tempio che Massenzio ebbe modo di restaurare (da cui la coniazione di questa moneta) possedesse sei colonne sul suo frontale; spesso l’iconografia è molto indicativa in quanto legata alla grandezza della moneta stessa. (foto 6)

foto 7

Anche in questo caso (foto 7) non è detto che il tempio che Probo ebbe modo di restaurare (da cui la coniazione di questa moneta) possedesse sei colonne sul suo frontale; spesso l’iconografia è molto indicativa in quanto legata alla grandezza della moneta stessa. E’ comunque interessante perché ci restituisce un avvenimento storico-politico creato dall’imperatore.

foto 8

In genere la pila funeraria, ed in questo caso conosciamo quanto dovesse essere alta, così come la parola CONSECRATIO si riferiscono ad una cerimonia religiosa pubblica in onore dell’imperatore precedente.

foto 9

L’arco trionfale augusteo risulta di proporzioni nettamente inferiori rispetto alla decorazione superiore. La moneta è stata dunque coniata per ricordare il restauro o addirittura la ricostruzione di tale elemento decorativo. (foto 9)

foto 10

Il tempio con frontale a otto colonne (foto 10) è certamente relativo a quello dedicato al Divo Augusto (il Tempio dei Cesari) del quale non rimangono tracce archeologiche.

Carlo Pavia è l’Archeospeleofotosub (definizione coniata dal giornalista Fabrizio Carboni per un articolo sulla rivista Panorama): archeologo, speleologo, sub e fotografo.
Autore di molti libri sulla Roma antica, fondatore delle riviste “Forma Vrbis” e “Roma e il suo impero”.

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