ArcheoTour: L’Ara Massima di Ercole


di Carlo Pavia

È stato il primo centro di culto di Ercole edificato a Roma.
La tradizione romana rese questo luogo il sito in cui Ercole uccise Caco e attribuì ad Evandro la sua edificazione.
L’ara venne edificata nel 495 a.C., quando la zona non era ancora stata bonificata e ricostruita nel II secolo a.C., quando per prevenire le piene del Tevere venne costruito un argine e si dovette procedere con la distruzione di tutti gli edifici del Foro Boario.
La struttura venne distrutta dal grande incendio di Roma del 64, ma ricostruita in seguito, probabilmente in età Flavia insieme al portico successivamente inglobato dalla basilica di Santa Maria in Cosmedin (portico di cui si conservano le colonne, utilizzate per dividere la navata principale da quella laterale).

Nel 200 venne realizzata per i primi cristiani di Roma una piccola cappella nelle fondamenta dell’ara.
La struttura andò probabilmente distrutta o venne smantellata poiché sui suoi resti sorse già nel VI secolo Santa Maria in Cosmedin.
Sono visibili, nella cripta, i blocchi di tufo che componevano il podio dell’ara o di un tempio dedicato sempre ad Ercole eretto da Pompeo Magno.
Dall’ara massima di Ercole partivano i trionfi, che si concludevano sul Campidoglio.

Per saperne di più, Carlo Pavia, ROMA SOTTERRANEA, Gangemi Editore.

Carlo Pavia è l’Archeospeleofotosub (definizione coniata dal giornalista Fabrizio Carboni per un articolo sulla rivista Panorama): archeologo, speleologo, sub e fotografo.
Autore di molti libri sulla Roma antica, fondatore delle riviste “Forma Vrbis” e “Roma e il suo impero”.

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