La Chimica intorno a noi #33-I METALLI: Il Magnesio-

Lucrezia oggi parlerà del MAGNESIO.

Molti si sorprendono quando scoprono che nel corpo umano il MAGNESIO è dieci volte più abbondante del FERRO. La quantità di MAGNESIO presente in un adulto di peso medio, cioè di 70 chili, è di circa 25 grammi.

Tralasciando l’utilizzo del MAGNESIO per scopi bellici (bombe incendiarie, infatti questo metallo brucia con una fiamma brillante e persistente), esso ha un ruolo cruciale nell’organismo umano.

Già con il latte materno iniziamo ad assumere MAGNESIO e, per stare bene, abbiamo bisogno di ingerirne un po’ ogni giorno. Il nostro fabbisogno è di circa 200 milligrammi/die e l’organismo lo maneggia con molta efficienza, prelevandolo dal cibo quando è disponibile o riciclando quello di cui già dispone in caso di necessità. L’apporto giornaliero va dai 350 ai 500 milligrammi ( pari a mezzo grammo ); se se ne assume di più l’intestino stenta ad assorbirlo e oltre certe quantità ha un lieve effetto lassativo, cosa di cui ci si accorge quando si prende il cosiddetto SALE INGLESE (il SOLFATO DI MAGNESIO) o la MAGNESIA SAN PELLEGRINO (l’IDROSSIDO di MAGNESIO), questi sono due rimedi che usavano i nostri nonni quando volevano “purgarsi”.

Il MAGNESIO è senza dubbio un elemento essenziale per tutti i viventi perché è il cuore della molecola della CLOROFILLA, che permette alle piante di “respirare” cioè di captare l’energia della luce solare e sfruttarla per produrre zucchero e amido (vi ricordate quando abbiamo parlato del FERRO che è il cuore della molecola dell’EMOGLOBINA che permette a noi umani di “respirare”? è una interessante analogia! ).
Le piante assorbono il MAGNESIO dal suolo e noi lo ricaviamo dalle piante direttamente, mangiandole, o indirettamente, mangiando gli animali che se ne nutrono.

Il MAGNESIO si distribuisce in ogni parte del corpo ma la maggior parte viene immagazzinata nelle ossa, che fungono da riserva. Le funzioni di questo metallo sono tre: regola il movimento attraverso le membrane cellulari, fa parte degli enzimi necessari per produrre energia dal cibo e ha un ruolo fondamentale nella sintesi delle proteine.
Il deficit di MAGNESIO si manifesta con letargia, irritabilità, depressione e a volte alterazioni della personalità.

Una normale alimentazione offre quantità più che sufficienti di MAGNESIO, che è presente nella maggior parte dei cibi; fanno eccezione gli alcolici, le bevande analcoliche, gli zuccheri e i grassi che ne sono pressochè privi.

Il MAGNESIO non viene alterato dalla cottura, anche se, buttando via l’acqua di cottura degli ortaggi a foglie verdi, si perde circa la metà del loro contenuto. Tra gli alimenti particolarmente ricchi di questo elemento si annoverano le mandorle, le noci, gli anacardi, i semi di soia, la crusca, la cioccolata, il cacao e il lievito di birra, tutti con più di 200 milligrammi per 100 grammi di prodotto.

Il MAGNESIO è al quinto posto per abbondanza tra gli elementi sulla superficie terrestre (dopo l’ALLUMINIO, il FERRO, il CALCIO e il SODIO) e ci sono montagne intere formate dai suoi minerali, quali la DOLOMITE (CARBONATO di CALCIO e MAGNESIO) e la CARNALLITE (CLORURO di CALCIO e MAGNESIO).
I sali di MAGNESIO del terreno vengono lentamente disciolti nei fiumi e portati in mare; per questo l’acqua marina ne contiene lo 0,12%, il che vuol dire che gli oceani ne raccolgono un milione di miliardi di miliardi di tonnellate.
La produzione commerciale supera le 500.000 tonnellate annue (dati del 2020), estratte circa per metà dall’acqua di mare. La maggior parte del MAGNESIO si usa per rimuovere lo ZOLFO nella raffinazione dell’acciaio e nella produzione di leghe con l’ALLUMINIO a cui conferisce maggiore robustezza.

Cristalli di Magnesio

LA CHIMICA IN VERSI

di Alberto Cavaliere

MAGNESIO

Quest’altro trovasi diffuso alquanto,
ma non mai libero, nell’amianto
e in altri generi di minerali,
e abbonda a Stàssfurt in molti sali.
Poi ch’esso penetra nei seminati,
disaggregandosi dai silicati,
le piante assorbono quest’elemento,
indispensabile lor nutrimento.
Per elettròlisi del suo cloruro fuso,
ricavasi libero e puro.
E’ malleabile: se ne fan fili
e nastri e lamine molto sottili;
però necèssita che, a caldo messo,
col torchio idraulico venga compresso.
Metallo solido bianco splendente,
bruciato è vivido, incandescente,
dap poiché l’ossido così produce,
e questo formasi con viva luce,
che di rai chimici si può vantare
sì ricca ch’emula quella solare.
Questo è il fenomeno pel quale spesso
ogni fotografo ricorre ad esso.
Per aver l’ossido vien calcinato
l’idrato, in genere, o il carbonato:
s’ottiene in polvere leggera e bianca;
ma pure al libero stato non manca,
E’ la magnesia usta, importante
perché s’adopera come purgante.
Poi, senza fondere, resiste pure
a elevatissime temperature:
se ne rivestono quei forni, appunto,
dov’è un energico calor raggiunto.
Si trova libera, in masse unite,
compatte ed anidre la magnesite,
che in altri termini è il carbonato;
s’ha per via umida precipitato
in una candida sostanza, impura;
seccato a piccola temperatura,
forma una polvere leggera e scialba,
chiamata in pratica magnesia alba.
Quando il cloridrico l’ossido scioglie,
cloruro ottienesi, che si raccoglie
evaporandone la soluzione:
di sei molecole d’acqua dispone.
E’ assai solubile, deliquescente;
si trova a Stàssfurt diffusamente.
Ed ivi trovasi pure il solfato,
sale solubile molto impiegato;
è, infatti, in pratica quel sale inglese
che il ventre libero più volte rese.

Lettor benevolo, hai trangugiato
queste mie pagine tutte d’un fiato?
Se, com’è facile, stessi un po’ male,
rimedia subito con questo sale!

Fausto Bonifacio nasce a Milano nel 1951, si laurea in Chimica Pura nel 1975 e dopo un anno di servizio militare viene assunto, presso un’importante azienda farmaceutica milanese, con la mansione di operatore di laboratorio di ricerca.
Nel 1988 emigra, al contrario, nella città di Frosinone e prende servizio quale direttore della funzione Ricerca e Sviluppo di una nota azienda chimico-farmaceutica operante nel settore della sintesi e produzione di principi attivi .
Nel 1998 viene assunto, con la qualifica di direttore Ricerca e Sviluppo, da una nota azienda chimico-farmaceutica situata nei pressi di Latina e ricopre inoltre lo stesso incarico nella consociata spagnola di tale azienda.
Nel 2004 emigra in toscana presso un’importante azienda chimico-farmaceutica dove ricopre la carica di direttore di stabilimento fino al 2013 quando cessa l’attività lavorativa godendosi poi la meritata pensione.
Attualmente vive e saltuariamente lavora a Latina.

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