ArcheoTour, Santa Rufina

di Carlo Pavia

foto 1

Nei sotterranei della chiesa di S. Rufina, nel cuore di Trastevere (foto 1), si conservano strutture medioevali e cinquecentesche che riflettono perfettamente la topografia antica, cosicché è possibile mettere in pianta due insulae romane separate da uno stretto vicolo (foto 2) ed ambedue affacciantesi sull’antica via Aurelia.

foto 2

Tutto è allo “stato grezzo”, ovvero non ancora scavato e tantomeno visitabile e, proprio per questo, straordinariamente suggestivo e ancora carico di vita vissuta.
Nelle diverse sale è possibile incontrare, oltre ad arditi e possenti archi di volta (il che dimostrerebbe l’antica presenza di strutture anche abbastanza alte), tracce di scale che portavano ai piani superiori, rozzi giacigli e “angoli cottura” (testimonianza dei tragici momenti della seconda guerra mondiale), suppellettili varie (mobili, lavagne, ecc.) e, in un sottoscala della seconda insula, una deposizione di cui rimangono gli umili resti di uno scheletro e una approssimativa croce al di sopra del tumulo (foto 3, 4 e 5).

Le strutture più antiche sono di età traianea ma non è da escludere che le parti più basse dei vani, così come testimoniato negli ipogei della vicinissima S. Crisogono, siano della tarda età repubblicana. Tali elementi architettonici si trovano a circa tre metri di profondità rispetto al piano attuale, piano che non rappresenta altro che il plurisecolare interramento causato soprattutto dalle frequenti inondazioni del vicino Tevere.
Saggi di scavo effettuati qui e là (foto 6, 7 e 8), che rendono più difficoltosa una eventuale visita, mirano infatti a dimostrarlo.


Per saperne di più, Carlo Pavia, ROMA SOTTERRANEA, Gangemi Editore

Carlo Pavia è l’Archeospeleofotosub (definizione coniata dal giornalista Fabrizio Carboni per un articolo sulla rivista Panorama): archeologo, speleologo, sub e fotografo.
Autore di molti libri sulla Roma antica, fondatore delle riviste “Forma Vrbis” e “Roma e il suo impero”.

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