di Carlo Pavia
Il Tempio di Marte in Circo (o Flaminio) era un tempio di Roma antica dedicato a Marte, situato in prossimità del Circo Flaminio (foto 1, 2 e 3), nella IX regione augustea. Fu edificato, per Decimo Giunio Bruto Callaico, nel 138 a.C. dall’architetto Ermodoro di Salamina.
Nel vestibolo erano iscritti alcuni versi del poeta Accio in versi saturni.
Il tempio conteneva una statua colossale di Marte e una di Venere, ambedue realizzate da Scopas, quella di Venere considerata superiore a quella di Prassitele.
Per molti anni è stata ignorata l’esatta posizione del tempio ma si sapeva che dovesse sorgere a sud del teatro di Pompeo tanto più che secondo alcuni è identificabile su un frammento della pianta marmorea severiana. Oggi, con le tecniche di speleologia urbana ad opera del GSU Lu.Pa. del sottoscritto, possiamo con esattezza localizzarlo nei resti che esistono sotto la chiesa di S. Salvatore in Campo anche se, viste le poche colonne conservate, è ancora dubbio il suo orientamento.
Ciò che è ancora visibile sono alcune colonne scanalate in marmo, per un’altezza di circa 1,70 metri, munite di base ad unico toro, poggianti su almeno tre gradini visibili, a seguito di un veloce sterro, tra le acque putride di fogne aperte (foto 4-9).
Alcuni vani direttamente scavati nel “podio-basamento” del tempio, utilizzati a laboratorio di un artista fabbro e sala massaggi di una beauty farm e un rocchio di colonna sotto la chiesa di S. Salvatore in Campo (foto 10 -13).
Nuovi studi che il GSU Lu.Pa. sta portando avanti nei sotterranei limitrofi chiariranno probabilmente il corretto orientamento del monumento (foto 14).
Per saperne di più, Carlo Pavia, ROMA SOTTERRANEA, Gangemi Editore
Carlo Pavia è l’Archeospeleofotosub (definizione coniata dal giornalista Fabrizio Carboni per un articolo sulla rivista Panorama): archeologo, speleologo, sub e fotografo.
Autore di molti libri sulla Roma antica, fondatore delle riviste “Forma Vrbis” e “Roma e il suo impero”.