Un film da (ri)scoprire: La Freccia Azzurra (1996) di Enzo D’Alò

Tutti i giocattoli del mondo non valgono un amico.

(Gianni Rodari)

Come dice il narratore che introduce questo gioiello d’animazione, i bambini italiani sono i più fortunati, perché durante l’Epifania ricevono altri regali grazie alla Befana. In realtà, i bambini ricchi ne ricevono di più rispetto a quelli poveri, perché secondo il sig. Scarafoni (Dario Fo), l’assistente della Befana (Lella Costa) – a sua volta proprietaria del negozio di giocattoli del Paese – nessuna richiesta è gratuita.

Il sig. Scarafoni e il suo interprete Dario Fo (1927-2016). Premio Nobel per la letteratura nel 1997.

Il piccolo Francesco, un commesso di dolciumi in una sala cinematografica, vorrebbe ricevere dalla Befana la Freccia Azzurra, un trenino giocattolo, ma non se la può permettere.

Francesco

Dopo essere stato cacciato in malo modo dal sig. Scarafoni, tutti i giocattoli prendono vita e decidono di fargli una sorpresa: uscire dal negozio e consegnare il trenino direttamente a casa sua.

La Freccia Azzurra e alcuni giocattoli

Il viaggio si rivelerà pieno di pericoli, e non solo a causa della neve, ma anche perché il sig. Scarafoni – che sta facendo ammalare di proposito la Befana per rubare gli incassi del negozio – darà loro ben presto alla caccia.  

La Befana e Lella Costa

Questa favola made in Italy è tratta da uno dei primi successi editoriali di Gianni Rodari (Favole al telefono, Le avventure di Cipollino) ed è diretta dal napoletano Enzo D’Alò, noto per aver girato, negli anni successivi, La gabbianella e il gatto (1998, dal racconto di Luis Sepúlveda) e Momo alla conquista del tempo (2000, da Michael Ende, lo stesso autore de La storia infinita).

La copertina del libro e Gianni Rodari (1920-1980), l’autore del soggetto originale

In televisione è conosciuto per aver diretto Pimpa – Le nuove avventure (1997, dai disegni di Francesco Tullio Altan) e Pipì, Pupù e Rosmarina (2009 – 2014, da AnnaLaura Cantone e Vincenzo Cerami); e dopo aver raccontato la sua versione di Pinocchio (2012, con i disegni di Lorenzo Mattotti), è tornato al cinema con Mary e lo spirito di mezzanotte (2023, da La gita di mezzanotte di Roddy Doyle), sua prima produzione in lingua inglese.

Il regista Enzo D’Alò

Nel dicembre del 2019, La Freccia Azzurra è stata restaurata in 2k e riproposta nelle sale in occasione del centenario della nascita di Rodari.

Il manifesto della versione restaurata in 2k per il centenario di Gianni Rodari

Questa magica storia sull’amicizia, sulla differenza di classe e sul consumismo è un buon modo per riscoprire un importante autore della nostra infanzia, oltre a (ri)sentire due grandi attori teatrali come Dario Fo e Lella Costa in qualità di doppiatori.

Per concludere: i personaggi dai tratti infantili, le inquadrature aeree e le musiche di Paolo Conte rendono questa Freccia Azzurra uno spettacolo godibile per tutte le età, senza togliere nulla ai prodotti della Disney e dello Studio Ghibli. D’altronde, nel film di D’Alò, ogni volta che osserviamo i personaggi dall’alto, è come se stessimo realmente a cavallo di una scopa.

Il cane giocattolo Spicciola nel libro di Rodari (a sinistra) e nel film di D’Alò
Il trailer della versione restaurata

Disponibilità: Su Rai Play e Prime Video.

Lorenzo Palombo si definisce come uno studente cinefilo che ama parlare e scrivere di cinema – e recitare a memoria le battute di film e sitcom – a costo di annoiare amici e parenti.
Per Latina Città Aperta propone una rubrica intitolata “Un film da (ri)scoprire” per invitare i lettori a vedere o rivedere alcuni film acclamati dalla critica e dal pubblico che rischiano di dissolversi dalla memoria dello spettatore. La rubrica accoglie persino alcuni film europei o internazionali che non sono stati distribuiti nelle nostre sale cinematografiche.

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