La Basilica di San Crisogono è un luogo di culto cattolico del centro storico di Roma, situato nel rione Trastevere, in Piazza Sidney Sonnino, 44 lungo Viale di Trastevere.
La chiesa, dedicata a San Crisogono di Aquileia, è originaria del IV secolo e, nel corso dei secoli, ha subito una serie di rifacimenti. Ha la dignità di Basilica minore.
Il Titulus Crisogoni
di Carlo Pavia
San Crisogono è una delle più antiche chiese di Roma, essendo quello di Chrysogono incluso nell’elenco dei tituli del 499.
La prima chiesa venne costruita nel IV secolo, sotto papa Silvestro I (314-335), ma venne ricostruita prima nel XII secolo e poi ancora nel 1626, su progetto di Giovanni Battista Soria, per volere del cardinale Scipione Caffarelli-Borghese, il cui nome campeggia sul fronte e i cui emblemi araldici (aquila e drago alato) si ripetono ovunque.
Sotto l’attuale chiesa sono visibili i resti della prima (foto 3), scoperti nelle indagini archeologiche del 1907 e nei successivi scavi. La basilica è stata per secoli chiesa nazionale dei Sardi e dei Còrsi residenti a Roma: ivi sono sepolti diversi corsi già al servizio del papa nella guardia corsa papale.
I resti della chiesa di epoca costantiniana sono accessibili dalla sacrestia, e si trovano sopra precedenti case romane di epoca tardo repubblicana. L’abside conteneva le reliquie di san Crisogono di Aquileia, e si trovava in testa all’unica navata della basilica (foto 4), che terminava nelle pastophoria, stanze di servizio comuni nelle chiese orientali;
quella a destra potrebbe essere stata un diaconikon, una sorta di sacrestia, mentre l’altra avrebbe svolto funzioni di protesis, il luogo in cui erano tenute le reliquie (foto 5, 6, 7, 8, 9).
La forma particolare della chiesa, con una sola navata invece di tre, e la presenza di diverse vasche fa supporre la possibile riconversione a luogo di culto di un precedente locale commerciale, forse una fullonica, una sorta di lavanderia destinata alla tintura dei tessuti (foto 10, 11, 12 13), non fuori contesto in un’area corrispondente a un distretto commerciale dell’epoca.
Del locale rimangono alcune vasche interrate ed una, la più grande, ancora in ottime condizioni, sebbene tagliata a metà da un muro di fondazione (foto 13). Interessantissima è l’intatta stratigrafia visibile oltre l’ingresso e la finestra della parete della fullonica (foto 11).
Sono stati ritrovati affreschi dell’VIII e XI secolo (foto 20, 21), che includono un Papa Silvestro che cattura il drago, San Pantaleone che guarisce il cieco, San Benedetto che guarisce il lebbroso (foto 21) e Salvataggio di san Placido. Interessante è un affresco di un operaio locale vestito di classico abbigliamento medioevale e con la scritta “Prepositus de mica aurea” (addetto al recupero della mica aurea, un tipo di sabbia dorata proveniente dal vicino Gianicolo e usata a scopi edilizi)
In tutta l’area è possibile scorgere diversi e interessanti sarcofagi che dimostrano l’uso cimiteriale della basilica paleocristiana.
Solo ultimamente è stato scoperto anche il nartece¹ (foto 24, 25, 26, 27 e 28); una delle tre arcate d’accesso è ottimamente visibile (foto 25) sebbene tamponata di nuovi usi. Vi si accede grazie ad una comodissima scala metallica (foto 24). Tutti i sotterranei della zona limitrofa, fino agli edifici del S. Gallicano, presentano strutture di estremo interesse e in gran parte mai studiate scientificamente.
¹Il Nartece (o Ardica) è una struttura tipica delle basiliche dei primi 6-7 secoli del Cristianesimo. È uno spazio posto fra le navate e la facciata principale della chiesa e ha la funzione di un corto atrio, largo quanto la chiesa stessa.
Per saperne di più, Carlo Pavia, ROMA SOTTERRANEA, Gangemi Editore
Il vescovo di Aquileia Crisogono venne martirizzato sotto l’imperatore romano Diocleziano.
Il suo nome si trova nel Martyrologium Hieronymianum in due diversi giorni, il 31 maggio e il 24 novembre.
Il suo culto si diffuse rapidamente, con un titulus istituito a Roma probabilmente sotto papa Silvestro I (314-335) e con l’inserzione del suo nome nel Canone romano.
Nel VI secolo nacque a Roma una leggenda, forse allo scopo di collegare il martire alla città in cui veniva venerato.
Secondo tale leggenda Crisogono era un romano, vicarius Urbis, e maestro di Anastasia di Sirmio.
Imprigionato durante una persecuzione, sarebbe stato poi portato ad Aquileia alla presenza di Diocleziano, che ne ordinò la morte per decapitazione.
Il corpo di Crisogono, gettato in mare, sarebbe stato trovato e riportato a riva dal sacerdote Zoilo, che gli diede sepoltura.
Successivamente il corpo fu traslato a Zara nella chiesa a lui dedicata.
CONTATTI
Telefono: +39 06 5810076 (convento) – 06 5818225 (uff. parrocchiale)
ORARIO
Feriali: ore 7.00-11.30 / 16.00-19.30
Festivi: ore 8.00-13.00 / 16.00-19.30
Orario messe
Feriali: ore 7.30; 9.00; 10.00; 18.00
Festivi: ore 8.30; 10.30; 12.00; 18.00
Durante la celebrazione della S. Messa non è possibile visitare la chiesa
Visita agli scavi e chiesa paleocristiana
Feriali: ore 7.30-11.30 / 16.00-19.00
Festivi: ore 8.00-13.00 / 16.00-19.00
Gli orari possono subire cambiamenti. Si suggerisce di verificare contattando la chiesa
INFORMAZIONI
Per l’ingresso alla chiesa sotterranea paleocristiana: € 3,00 a persona
Carlo Pavia è l’Archeospeleofotosub (definizione coniata dal giornalista Fabrizio Carboni per un articolo sulla rivista Panorama): archeologo, speleologo, sub e fotografo.
Autore di molti libri sulla Roma antica, fondatore delle riviste “Forma Vrbis” e “Roma e il suo impero”.