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la Necropoli della Via Portuense
di Carlo Pavia
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Il sepolcreto, scoperto nel 1966 durante i lavori per la costruzione di alcune palazzine (foto 1) e scavato negli anni 1982-1983, si estende su gran parte dell’area oggi attraversata dalla moderna via Portuense; all’interno del Drugstore si trovano i resti di cinque tombe appartenenti a questa necropoli, databili dalla seconda metà del I secolo d.C. al IV secolo d.C., in parte ricavate nel tufo e in parte realizzate in opera reticolata mista alaterizi (foto 2).
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Due di queste (le più belle) sono state intagliate dalla collina e ricomposte nel Museo delle Terme.
La più grande delle tombe, chiamata “tomba A” (foto 3 e 4), è del tipo a camera con volta a botte e presenta al centro una grande nicchia rettangolare con la calotta decorata da una conchiglia in stucco.
foto 3 foto 4
Il pavimento a mosaico bianco e nero rappresenta scene di vendemmia, al centro, l’episodio di Licurgo che assale la ninfa Ambrosia che, per difendersi, si trasforma in ramo di vite (foto 5).
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Sulle altre pareti sono piccole nicchie per contenere le urne cinerarie (foto 6), in seguito trasformate in loculi per inumazioni.
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Un’altra tomba, chiamata “tomba D”, presenta tre scalini di accesso; è di forma rettangolare con nicchie per le urne disposte su quattro file (foto 7, 8).
foto 7 foto 8
Alcuni graffiti sull’intonaco riportano i nomi dei defunti (foto 9); il più interessante è quello di Ianuarius (Gennaro o di Gennaio?).
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Le due tombe conservate nel Museo delle Terme sono diversissime l’una dall’altra. La prima è intonacata e stuccata in bianco (foto 10).
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La seconda è totalmente pitturata fino all’accenno della volta (foto 12, 13 e 14).
foto 12 foto 13 foto 14
Vi sono raffigurate scene bucoliche, dionisiache, ritratti dei personaggi che qui hanno trovato ultima dimora (foto 15),
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animali (foto 16 e 17),
foto 16 foto 17 (particolare)
banchetti (foto 18)
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e l’immagine di un bambino (qui sepolto) nell’atto di aiutarsi a camminare usando il suo girello (foto 19).
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Indirizzo: Via Portuense, 317 – 00149 Roma
Contatti: Tel. +39 329 5342684 – inurbe.cultura3.0@gmail.com
Visite: Su prenotazione, ingresso gratuito
Per saperne di più Carlo Pavia, ROMA SOTTERRANEA, Gangemi Editore.
Carlo Pavia è l’Archeospeleofotosub (definizione coniata dal giornalista Fabrizio Carboni per un articolo sulla rivista Panorama): archeologo, speleologo, sub e fotografo.
Autore di molti libri sulla Roma antica, fondatore delle riviste “Forma Vrbis” e “Roma e il suo impero”.