ArcheoTour: Basilica dei Santi Giovanni e Paolo

di Carlo Pavia

La Basilica è situata a Roma sul pendio occidentale del Celio, in Piazza dei Santi Giovanni e Paolo, 13
La chiesa (foto 1) venne eretta a partire dal 398 dal senatore Bizante o da suo figlio Pammachio sul sito di un edificio, databile tra il I e il II secolo, utilizzato prima come domus ecclesiae da una comunità cristiana e poi divenuta sepoltura dei martiri Giovanni e Paolo.

La tradizione afferma che questa fosse l’abitazione dei due santi fratelli, che avrebbero subito il martirio proprio al suo interno nel 362, durante il regno dell’imperatore Flavio Claudio Giuliano; le fonti più accreditate sostengono invece che più probabilmente l’edificio apparteneva alla famiglia del fondatore, Pammachio; la chiesa viene citata per la prima volta negli atti di un sinodo celebrato da papa Simmaco nel 499 con il nome di Titulus Pammachii, o anche Titulus Byzantii.


In fondo alla navata destra era l’accesso agli ambienti ipogei della basilica (foto 2, oggi vi si accede più comodamente dal Vicus Scauri, la suggestiva strada con gli archi in laterizio), scoperti nel 1887 da Padre Germano da San Stanislao, all’epoca rettore della Basilica, che cercava la tomba dei martiri Giovanni e Paolo; trovò venti ambienti dipinti, appartenenti ad almeno cinque edifici diversi datati tra il I e il IV secolo, che costituiscono uno dei complessi di edifici residenziali di età romana meglio conservati giunti fino a noi, ed uno dei migliori esempi di domus ecclesiae (insieme a Dûra Éuropos): conserva ancora gli affreschi originari, con scene di martirio.

Il Vicus Scauri che costeggia la basilica dei Santi Giovanni e Paolo

In un ambiente già cortile-ninfeo (foto 3 e 4) si trova un elegante affresco del III secolo con Proserpina e altre divinità tra putti in barca (foto 8) e tracce di un altro affresco marino e dei mosaici nei sottarchi delle finestre (foto 9).

Tra il III e il IV secolo vennero operate modifiche agli ambienti e creato una specie di oratorio, con affreschi a tema cristiano (foto 5),


mentre in altri ambienti le decorazioni erano a soggetto non cristiano (foto 10, geni alati, ghirlande, uccelli, ecc.).

Nel criptoportico aggiunto in quegli anni in un passaggio retrostante il Clivus Scauri, venne realizzato nel corso del IV secolo una confessione, le cui pareti vennero affrescate con soggetti cristiani (Decapitazione di Crispo, Crispiniano e Benedetta, figure femminili e un orante).

Scena della decapitazione di Crispo
Lo splendido affresco di Proserpina che misura 3,5 x 5 metri

CONTATTI:
Telefono: +39 06 7005745 – 06 772711
Fax: +39 06 77271455

ORARIO:
Tutti i giorni ore 8.30-12.00 / 15.30-18.00

Orario Messe:
Festivi: ore 10.45; 11.45

La chiesa non è visitabile durante le funzioni
Gli orari possono subire cambiamenti. Si suggerisce di verificare contattando la chiesa

 

Per saperne di più Carlo Pavia, Gangemi Editore, ROMA SOTTERRANEA

Carlo Pavia è l’Archeospeleofotosub (definizione coniata dal giornalista Fabrizio Carboni per un articolo sulla rivista Panorama): archeologo, speleologo, sub e fotografo.
Autore di molti libri sulla Roma antica, fondatore delle riviste “Forma Vrbis” e “Roma e il suo impero”.

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