Un film da (ri)scoprire: Wasp (2003) di Andrea Arnold

Denford, Gran Bretagna: Zoe è una madre single con quattro figli che si nutrono solamente di patatine e Coca – Cola. In casa c’è solo pane ammuffito e nient’altro di commestibile, e la loro vicina minaccia spesso di chiamare i servizi sociali. 

Zoe e Dave

Una mattina, Zoe incontra Dave, una vecchia fiamma, appena congedato dall’esercito. Quest’ultimo la invita ad uscire, e la ragazza accetta immediatamente senza rivelare la sua condizione familiare. Non avendo una babysitter a disposizione, Zoe è costretta a portare i bambini con sé al pub; mentre lei si intrattiene con Dave, loro rimangono all’esterno fino a tarda notte. La serata rischia di finire in tragedia quando una vespa tenta di entrare nella bocca dell’ultimogenito.

Pur avendo venticinque minuti a disposizione, Wasp è un ottimo esempio di “perfetta sintesi” per un racconto breve ma ben architettato. Questo particolare dimostra che il cortometraggio è pur sempre una forma narrativa, e non solamente un biglietto da visita per aspiranti registi.

I figli di Zoe

L’autrice si chiama Andrea Arnold, e con questo film è riuscita a guadagnarsi una vittoria agli Oscar e al Sundance Film Festival per il “miglior cortometraggio”. Wasp è la sua terza regia dopo gli altri short films Milk (1998) e Dog (2001), e – oltre ad aver diretto i lungometraggi Red Road (2006), Fish Tank (2009)e American Honey (2016)– si è fatta notare dai cultori della serialità televisiva per aver diretto alcuni episodi di Transparent e l’intera seconda stagione di Big Little Lies.

La regista Andrea Arnold agli Oscar

Inoltre è disponibile su MUBI Cow (2021), un documentario – sempre diretto dalla Arnold – sullo stile di vita di una mucca all’interno di un allevamento. Di sicuro è una regista da festival che merita di essere tenuta d’occhio. Soprattutto in questi ultimi mesi, mentre sta preparando il suo nuovo film con Barry Keoghan (candidato all’Oscar per Gli spiriti dell’isola) e Franz Rogowski (candidato al David di Donatello per Freaks Out di Gabriele Mainetti).

Con Wasp abbiamo a che fare con uno stile registico contemplativo e grezzo che si avvicina alle atmosfere dei cortometraggi giovanili di Jane Campion.

QUI IL TRAILER DEL CORTOMETRAGGIO IN LINGUA ORIGINALE

Qualche spettatore potrebbe infastidirsi dai movimenti bruschi e traballanti della macchina a mano o dalla messa a fuoco “in ritardo”; ma la recitazione e la caratterizzazione dei personaggi (alquanto autentici) rendono piacevoli questi venticinque minuti.

Disponibilità: Su MUBI.

Lorenzo Palombo si definisce come uno studente cinefilo che ama parlare e scrivere di cinema – e recitare a memoria le battute di film e sitcom – a costo di annoiare amici e parenti.
Per Latina Città Aperta propone una rubrica intitolata “Un film da (ri)scoprire” per invitare i lettori a vedere o rivedere alcuni film acclamati dalla critica e dal pubblico che rischiano di dissolversi dalla memoria dello spettatore. La rubrica accoglie persino alcuni film europei o internazionali che non sono stati distribuiti nelle nostre sale cinematografiche.

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